Contrastare i cambiamenti climatici
I cambiamenti climatici si avvertono in tutto il mondo: alluvioni, siccità e ondate di calore estremo sono sempre più frequenti e il livello del mare continua a innalzarsi. Questi cambiamenti minacciano le basi vitali in particolare delle persone più povere e vulnerabili. La Strategia di cooperazione internazionale 2021–2024 della Svizzera individua nella lotta ai cambiamenti climatici una priorità tematica.

Una valutazione indipendente ha esaminato in che misura la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) affronta i cambiamenti climatici nei suoi programmi e progetti.
La risposta della Svizzera ai cambiamenti climatici
La risposta della Svizzera ai cambiamenti climatici segue la prassi internazionale: la priorità è data a misure che mirano a ridurre le emissioni (protezione del clima), a cui si affiancano misure che rafforzano la capacità di adattarsi e di far fronte ai cambiamenti (adattamento ai cambiamenti climatici). Dal 2017 al 2020 la Svizzera ha speso circa 3,139 miliardi CHF all’anno per l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS). Di questi, circa 356 milioni CHF (ca. l'11%) all’anno sono stati spesi per attività legate alla lotta ai cambiamenti climatici. Anche per la DSC la percentuale dei fondi per la lotta ai cambiamenti climatici si aggira intorno all’11%, ed è pari a circa 239 milioni CHF, a fronte di 2,128 miliardi CHF destinati all’APS. Il portafoglio di progetti della DSC si concentra su progetti di adattamento, che rappresentano circa il 60% delle uscite per progetti sui cambiamenti climatici.
Non lasciare indietro nessuno
Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite prevedono come «promessa centrale e trasformativa» quella di non lasciare indietro nessuno (Leaving no one behind; LNOB). La priorità della DSC è da sempre la riduzione della povertà e il sostegno alle persone più povere e vulnerabili; un obiettivo ben allineato con gli OSS. Dalla valutazione è emerso che i progetti della DSC in materia di cambiamenti climatici prevedono spesso la collaborazione con le comunità locali e utilizzano un approccio centrato su soluzioni basate sulla natura. I progetti sono ben inseriti nei rispettivi contesti e molti affrontano in modo integrato i cambiamenti climatici, la povertà e la biodiversità.
La valutazione conferma quindi che in generale i progetti della DSC riguardanti i cambiamenti climatici contribuiscono a non lasciare indietro nessuno; conclude tuttavia che buona parte di essi non identifica e monitora adeguatamente l’intera gamma di benefici che inducono e raccomanda pertanto alla DSC di prestare maggiore attenzione a questi ultimi aspetti. Il raggiungimento di molteplici benefici con un unico progetto aumenta il valore dei fondi spesi.
Il programma BioCultura della DSC in Bolivia
La Cordigliera delle Ande custodisce ricchezze immense, eppure la popolazione boliviana che vive sugli altopiani andini e nelle vallate adiacenti è estremamente povera. Lanciato congiuntamente dalla DSC e dal Governo della Bolivia, il programma BioCultura mira a promuovere lo sviluppo sia economico che culturale delle popolazioni indigene e rurali del Paese, con un focus particolare sulle misure pratiche da adottare in risposta al cambiamento climatico.
Potenziale di trasformazione
La valutazione ha anche esaminato se i progetti della DSC in materia di cambiamenti climatici inducano mutamenti che vanno ben oltre l’ambito del progetto. Si tratta del cosiddetto potenziale di trasformazione. La valutazione ha stabilito che il potenziale di trasformazione dei progetti della DSC relativi all’adattamento ai cambiamenti climatici è elevato, mentre quello dei progetti di protezione del clima è moderato. Come già menzionato, alcuni progetti non identificano tutti i loro benefici, motivo per cui il potenziale di trasformazione è superiore a quello finora riportato dalla DSC.
Il progetto «Green Gold and Animal Health» della DSC in Mongolia
I protagonisti di questa storia sono migliaia di famiglie nomadi che vivono in Mongolia: il 70% della superficie del Paese, 38 volte più grande della Svizzera, è costituito da pascoli – l’«oro verde». I pascoli sono un importante pozzo di assorbimento del carbonio e immagazzinano circa un terzo degli stock di carbonio globali sulla terraferma. In collaborazione con le famiglie nomadi e altri attori, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ha attuato per 17 anni il progetto «Green Gold and Animal Health» (Oro verde e salute degli animali) per tutelare questa risorsa. Sostenibilità e soluzioni digitali sono le parole chiave del progetto.
L’«oro verde» della Mongolia: più di una semplice risorsa vitale
Migliorare la risposta della DSC ai cambiamenti climatici
La valutazione raccomanda alla DSC di migliorare la gestione delle conoscenze esplicite e implicite e la capacità di gestire la complessità tematica. Le condizioni biofisiche si stanno deteriorando a tutti i livelli. La valutazione ritiene che saper anticipare ed essere pronti ad affrontare nuove aspettative e pressioni con cui la DSC potrebbe doversi confrontare sia un compito importante a livello strategico. La direzione della DSC prende atto dei risultati della valutazione e definisce le misure da attuare in una risposta («Senior Management Response»), inclusa nel rapporto di valutazione. Recentemente, ad esempio, la DSC ha iniziato a misurare i benefici in modo più sistematico e ha quindi creato uno strumento digitale per tracciare i risultati di tutti i progetti.
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