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Pubblicato il 15 aprile 2025

Niger

In Niger, la Svizzera promuove il benessere della popolazione attraverso il dialogo, la partecipazione locale inclusiva e la gestione sostenibile delle risorse. Il suo intervento si concentra su tre settori principali: la sicurezza alimentare e la resilienza; l’istruzione in situazioni di emergenza e la formazione professionale; la governance locale e la protezione.

Una giovane donna svuota un secchio pieno d'acqua.

Contesto Niger

l Niger continua a dover affrontare importanti sfide multidimensionali. Classificato tra gli ultimi Paesi in termini di sviluppo umano, il Paese è segnato da lotte per il controllo delle risorse minerarie, da conflitti legati all’accesso all’acqua e ai pascoli, nonché da profonde disuguaglianze, in particolare tra donne e uomini. Questi fattori alimentano fenomeni come l’estremismo violento e il banditismo. A ciò si aggiungono una rapida crescita demografica e gli effetti del cambiamento climatico, che amplificano ulteriormente i bisogni della popolazione. Il colpo di Stato del luglio 2023 ha inoltre aperto una nuova fase di incertezza per il Niger, segnata da riallineamenti geopolitici.

La Svizzera è presente in Niger dal 1978. Il programma di cooperazione 2025–2028 si concentra su tre ambiti prioritari: la sicurezza alimentare e la resilienza; l’istruzione in situazioni di emergenza e la formazione professionale; la governance locale e la protezione. Pone l’accento sull’interconnessione tra sviluppo, interventi umanitari e promozione della pace (nexus). Le attività della cooperazione svizzera si concentrano principalmente nelle regioni di Dosso, Maradi e Diffa.

Sicurezza alimentare e resilienza

La Svizzera sostiene le famiglie e le comunità agropastorali per migliorare, su base paritaria, l’accesso a risorse naturali come foreste, acqua e pascoli. Un aspetto fondamentale del programma è il potenziamento della capacità di risposta alle emergenze, anche per quanto riguarda le persone sfollate. Un elemento chiave del programma mira a rafforzare la capacità di risposta alle emergenze, in particolare per le persone sfollate. Parallelamente, la Svizzera attua misure volte a ridurre i conflitti tra popolazioni sedentarie e nomadi, contribuendo così alla pace nella regione. Interventi concreti promuovono pratiche agricole più sostenibili e rafforzano la resilienza delle popolazioni agli shock economici, climatici e umani.

Istruzione in situazioni d’emergenza e formazione professionale

La Svizzera investe nell’istruzione in situazioni d’emergenza e nella formazione professionale, garantendo che le competenze acquisite da bambini e giovani rispondano alle esigenze del mercato. L’obiettivo è migliorare le prospettive occupazionali, sostenere gli attori economici e aumentare il numero di posti di lavoro dignitosi. Particolare attenzione è riservata alle fasce di popolazione più vulnerabili, ossia persone che hanno abbandonato gli studi, nomadi, migranti, sfollati interni e rifugiati, nonché giovani a rischio. Il programma si concentra anche sul reinserimento scolastico e professionale dei giovani colpiti da conflitti e violenze.

Buongoverno locale e protezione

La Svizzera concentra i suoi sforzi a livello decentrato affinché le esigenze delle popolazioni locali siano meglio prese in considerazione e i servizi di base possano essere forniti in modo inclusivo e sostenibile. L’accento è posto sulla promozione della cittadinanza e sulla partecipazione delle popolazioni ai processi decisionali, con particolare attenzione alle donne e ai giovani. Vengono attuate iniziative per garantire la protezione delle popolazioni vulnerabili, specialmente quelle toccate da conflitti armati e violenze di genere. La promozione dei diritti umani, del diritto internazionale umanitario e dei principi umanitari è al centro di tali azioni I media radiofonici e digitali, la formazione di giornalisti e le iniziative culturali sono canali privilegiati per raggiungere questi obiettivi.

Approccio e partner principali

La parità di genere rimane al centro del programma. Le persone in situazioni di mobilità (sfollati interni, rifugiati e migranti economici) sono prese in considerazione in modo trasversale, garantendo così la loro protezione e l’accesso ai servizi di base. Anche la promozione dello Stato di diritto, dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario è una priorità alla luce dell’inasprimento della violenza. Infine, la resilienza ai cambiamenti climatici viene rafforzata attraverso attività di sensibilizzazione e l’adattamento partecipativo delle azioni intraprese.

La diversità dei partner della Svizzera in Niger rappresenta un punto di forza per rispondere in modo efficace ai bisogni in un contesto fragile e in continua evoluzione. Le modalità d’intervento comprendono mandati affidati a organizzazioni internazionali, contributi a iniziative nazionali e internazionali, e, in misura minore, la partecipazione a fondi comuni settoriali. Questo approccio favorisce, da un lato, il dialogo con le autorità locali e, dall’altro, la coordinazione con gli altri donatori internazionali nei settori prioritari.

Storie

La direttrice della DSC, Patricia Danzi, e un rappresentante del PAM davanti al campo profughi di Adré, in Ciad, al confine con il Sudan.

21 novembre 2023

La cooperazione svizzera, un attore affidabile e flessibile

Intervista con la direttrice della DSC, Patricia Danzi, sulla sua visita in Benin e Ciad, dove si è recata ad Adré, al confine con il Sudan.

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