Un paracadute in caso di difficoltà
In Bolivia, gran parte della popolazione lavora nell’economia informale e non ha accesso all’assicurazione malattia o d’invalidità. Basta quindi un piccolo problema per far sprofondare le persone nella precarietà. La DSC ha incoraggiato il settore privato a sviluppare assicurazioni accessibili a tutti.

Autore: Zélie Schaller
Sonia Quispe Ventura fa parte dell'associazione delle donne muratrici della Bolivia. Grazie alla televisione, si è resa conto dell'importanza e dei vantaggi di una copertura assicurativa in caso d'infortunio e di decesso. «Rischiamo di cadere dalle impalcature e di farci male con le macchine di cantiere», racconta la donna. «Nei media abbiamo sentito che esiste un programma assicurativo che garantisce il sostentamento dei figli orfani di genitori morti sul lavoro».
In Bolivia poche persone hanno una copertura assicurativa. Il settore rappresenta solo l'1,5 per cento del prodotto interno lordo. Negli altri Paesi dell'America latina la quota supera il 3 per cento. E così, chi si infortuna o si ammala, perde ogni possibilità di sostenere la propria famiglia. La Bolivia è uno degli Stati più poveri dell'America del Sud: il tasso di povertà si attesta intorno al 35 per cento, ossia una persona su tre vive nell'indigenza. La crisi provocata dalla pandemia ha ulteriormente peggiorato la situazione, soprattutto perché l'occupazione informale, per definizione precaria, genera quasi il 70 per cento dell'indotto. E poi c'è il riscaldamento globale che in questa parte di mondo ha un grave impatto sui raccolti e sulla sicurezza alimentare.
Per ridurre le perdite di reddito dovute ai rischi climatici, ai problemi di salute, agli infortuni e alle calamità naturali, la DSC ha incoraggiato il settore privato a sviluppare prodotti assicurativi inclusivi e agricoli. Il progetto, volto a ridurre la povertà, è realizzato dalla fondazione Profin, organizzazione senza scopo di lucro che da oltre vent'anni opera in Bolivia per promuovere l'inclusione finanziaria.
Campagna di sensibilizzazione a tappeto
L’assicurazione inclusiva si rivolge alle persone che non hanno accesso ai canali finanziari tradizionali perché dal momento che potrebbero non essere in grado di pagare i premi sono considerate un rischio. Per le persone a basso reddito, il progetto ha sviluppato venti prodotti che coprono i rischi di decesso e infortunio, ma anche le cure mediche e ospedaliere. «Il costo dei premi varia da 10 a 480 bolivianos (tra 1,4 e 65,4 franchi) all’anno, a seconda della copertura», spiega José Luis Pereira Ossio, responsabile del programma presso l’ufficio della DSC in Bolivia.
«Una copertura assicurativa prevede per le donne il pagamento di due visite ginecologiche all’anno, un esame diagnostico per il cancro del collo dell’utero e un colloquio per l’interpretazione dei risultati», spiega José Luis Pereira Ossio.
Sempre per le donne, ma anche per i giovani e i bambini, sono stati creati laboratori di educazione finanziaria e di sensibilizzazione alle questioni assicurative. Gli argomenti trattati in questi seminari spaziano dal credito al risparmio, dal bilancio alle coperture assicurative. Durante le lezioni vengono spiegati il funzionamento e altri concetti fondamentali come la polizza, il premio, l'indennità o il valore assicurato.
Per la popolazione è stato sviluppato un programma online che spiega le basi dell'assicurazione. Inoltre, sono state promosse campagne di comunicazione attraverso i social media, i giornali, la radio e la televisione. Documenti informativi sono stati affissi sui mezzi di trasporto pubblico. «Le persone devono capire che stipulando un'assicurazione si dotano di una sorta di paracadute che garantisce loro un reddito, le cure in caso di malattia, un'esistenza dignitosa», spiega José Luis Pereira Ossio.
«L'assicurazione ci ha salvati»
Tanti vantaggi che hanno convinto oltre alla muratrice Sonia Quispe Ventura, anche Yanette Marisol Durán Chipana. Con le lacrime agli occhi, la madre di famiglia racconta di aver speso tutti i suoi risparmi per pagare le cure dei genitori, ormai deceduti. «Quel poco che avevamo messo da parte se n'è andato come neve al sole», dice la donna. «Oltre ad avere il cuore infranto per il destino spettato a papà e mamma, ci siamo ritrovati in una brutta situazione finanziaria. Per fortuna, l’assicurazione è venuta in nostro soccorso e ci ha letteralmente salvati». Come Yanette Marisol Durán Chipana, altre 53 000 persone hanno stipulato un’assicurazione sulla vita dal 2017, anno in cui è iniziato il progetto. Il loro numero dovrebbe aumentare in modo significativo, dato che quest’anno verrà pubblicato un regolamento specifico per le assicurazioni inclusive.
Sostegno all'agricoltura
Ma come si è riusciti a convincere le compagnie assicurative a proporre prestazioni accessibili alle popolazioni a basso reddito? «Sono stati organizzati diversi eventi per mostrare ai responsabili politici l'importanza e il potenziale di questi prodotti. L'interesse è aumentato e abbiamo lavorato fianco a fianco per elaborarli», risponde José Luis Pereira Ossio. «Inoltre abbiamo lavorato a stretto contatto con le aziende affinché la loro comunicazione favorisse il cambiamento sociale e lo sviluppo».

Un altro obiettivo del progetto è garantire la sicurezza alimentare delle famiglie. Sono quindi state lanciate delle coperture assicurative per il settore agricolo, come un’assicurazione per i bovini da latte. In caso di decesso dell’animale, la famiglia riceve l’80 per cento del valore commerciale della mucca. Altre polizze assicurative riguardano le colture di soia e di grano, che stanno subendo gravi danni a causa degli effetti del riscaldamento globale. L’assicurazione copre le perdite causate da inondazioni e siccità. Quando un campo è assicurato, l’evoluzione della coltura viene monitorata ogni dieci giorni via satellite per individuare eventuali anomalie. L’indennizzo viene corrisposto non appena il bilancio idrico risulta inferiore o superiore a quello precedentemente stabilito dalla compagnia di assicurazione. Grazie al progetto sono assicurati 10'000 ettari di colture, una superficie pari a oltre 14'000 campi da calcio.
Copertura legata al COVID-19
Durante la pandemia di coronavirus, la fondazione boliviana Profin è riuscita a negoziare con una compagnia assicurativa la copertura dei decessi dovuti al COVID-19. Questa prestazione è ora inclusa nell’assicurazione sulla vita per persone a basso reddito. Circa 10'000 persone hanno sottoscritto una polizza di questo tipo. Successivamente, anche altri assicuratori hanno lanciato un prodotto simile. Inoltre Profin, sempre nell’ambito dei progetti di inclusione finanziaria lanciati dalla DSC, ha avviato con le banche un «microfactoring». Di che si tratta? Ad esempio, un’agricoltrice presenta una fattura alla banca, che, dietro pagamento di una piccola commissione, le anticipa l’importo, fornendole immediatamente il denaro necessario. Il «microfactoring» si è rivelato uno strumento efficace durante la pandemia: ha permesso alle piccole aziende agricole di superare la carenza di liquidità e soprattutto di garantire al personale il versamento degli stipendi.
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