Una colonna portante della democrazia: l’impegno civico in Svizzera e in Lituania
Nel quadro del secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’UE, una delegazione proveniente dalla Lituania è giunta a Berna per scambiare esperienze e trovare nuovi spunti per le buone pratiche.

Sebbene in alcuni contesti le organizzazioni della società civile tendano a essere percepite come attrici che sfidano le autorità, sono in realtà un elemento fondamentale per una democrazia vivace. Comprendere come creare un ambiente che favorisca un forte impegno civico e collaborazione a stretto contatto con lo stato era l’obiettivo principale della visita in Svizzera di una delegazione lituana.
La delegazione, formata da rappresentanti del Ministero lituano della sicurezza sociale e del lavoro, del Ministero delle finanze e di varie organizzazioni della società civile, ha potuto instaurare un dialogo approfondito con esperte ed esperti svizzeri, dieci membri di organizzazioni e gruppi, come pure con rappresentanti della Città di Berna. Questo scambio di esperienze ha messo in luce le sfide comuni e varie strategie per affrontarle.
Il secondo contributo svizzero
Dal 2007 la Svizzera sostiene numerosi progetti volti a ridurre le disparità economiche e sociali all’interno dell’UE. Il secondo contributo svizzero, approvato dal Parlamento svizzero nel 2021, ammonta a 1,302 miliardi CHF, suddivisi nell’arco di un decennio. I finanziamenti sono destinati a singoli programmi e progetti in 13 Stati entrati a far parte dell’UE dal 2004 e rappresentano un investimento nella sicurezza, nella stabilità e nella prosperità di tutta l’eurozona. In linea con gli interessi della Svizzera, il contributo fortifica le basi per relazioni politiche ed economiche solide con l’UE e i suoi Stati membri.
Elemento esemplare dei punti di forza e delle competenze della Svizzera, l’impegno civico è una delle priorità tematiche del secondo contributo svizzero.
Impegno civico e democrazia
In Svizzera, qualsiasi gruppo composto da più di due persone può fondare un’organizzazione della società civile senza essere obbligato a registrarsi ufficialmente. Questo approccio volutamente informale riflette la tradizione del Paese di riporre grande fiducia nei propri abitanti e dare ampio spazio alla partecipazione civica decentrata. Di conseguenza, tre su quattro abitanti svizzeri sono membri di almeno una delle circa 100 000 associazioni, soprattutto locali. Queste si impegnano in attività come la fornitura di servizi, la difesa dei diritti, la protezione dell’ambiente, l'aiuto umanitario e la raccolta fondi.
La Svizzera considera la promozione della democrazia una priorità della propria politica estera. Di conseguenza, il sostegno all’impegno politico e alla trasparenza è uno dei cinque elementi chiave del contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’UE. Infatti, se tutte le fasce della popolazione possono partecipare in modo equo alla democrazia, aumentano le probabilità di uno sviluppo sociale corretto e inclusivo, a beneficio di tutta la comunità. Per questo motivo, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) sostiene un ampio ventaglio di attività in materia di impegno civico e trasparenza, come spiega Andreas Weber, incaricato di programma della DSC.

È dimostrato che le società governate secondo principi democratici hanno risultati migliori in termini di sviluppo duraturo.
In Svizzera come in Lituania, le organizzazioni della società civile svolgono un ruolo cruciale nel mantenere sana una democrazia. I diversi contesti e approcci dei settori della società civile offrono ai due Paesi la possibilità di imparare l’uno dall’altro. Come spiega Aurelija Olendraitė, responsabile dell’unità per lo sviluppo delle ONG del Ministero lituano della sicurezza sociale e del lavoro, in Lituania questo settore è ancora giovane perché affonda le sue radici nella lotta per l’indipendenza durante la cosiddetta «rivoluzione cantata». Quindi può trarre molti insegnamenti dall’esperienza svizzera. Nonostante le notevoli differenze tra i due Paesi, durante il workshop sono inaspettatamente emerse due sfide comuni: la questione della fiducia e quella del coinvolgimento ad ampio raggio.
Costruzione di un clima di fiducia
Stabilire un solido rapporto di fiducia e promuovere non solo lo stretto coordinamento tra le organizzazioni della società civile e le autorità statali, ma anche la trasparenza e la responsabilizzazione, sono elementi essenziali per raggiungere obiettivi a beneficio di tutte le parti. In Lituania e in Svizzera, il ruolo e le competenze di queste organizzazioni, soprattutto nel campo della sensibilizzazione e dell’advocacy, sono spesso oggetto di dibattiti controversi. «In Lituania, soprattutto a livello locale, di solito non siamo visti come partner ma come avversari, anche se la situazione sta migliorando. A livello nazionale, invece, siamo considerati partner ed esperti», afferma Judita Akromienė, direttrice della Rete nazionale delle ONG per l’istruzione e membro della delegazione lituana. Anche Aurelija Olendraitė vede margini di miglioramento: «Dobbiamo ricostruire la fiducia tra il Governo e la società civile: abbiamo obiettivi comuni e quindi dobbiamo lavorare insieme». Judita Akromienė sottolinea come la delegazione possa trarre grande ispirazione dall’esempio della società civile svizzera: «Sono davvero stupita dalla cultura a livello istituzionale: l’impegno e la partecipazione delle persone e delle organizzazioni della società civile sono considerati elementi indispensabili nei processi decisionali».

Sono davvero stupita da questa cultura a livello istituzionale: l’impegno e la partecipazione delle persone e delle organizzazioni della società civile sono considerati elementi indispensabili nei processi decisionali.
Molti partecipanti hanno sottolineato una peculiarità del sistema svizzero, ovvero il fatto che le organizzazioni siano incluse già dall’inizio nei processi di consultazione legislativa e possano proporre nuovi temi di discussione. Al contempo la maggior parte di esse ha già collaborato con istituzioni governative per sfruttare competenze collettive, sebbene realizzare una partnership paritaria rimanga una sfida quotidiana. Judita Akromienė afferma che il Ministero lituano della sicurezza sociale e del lavoro ha istituito un’unità nazionale per lo sviluppo delle ONG che funge da punto di contatto con il Governo – una soluzione che la Svizzera non contempla. «Abbiamo comitati di ONG a livello nazionale e locale, e questa è una novità assoluta. Questi organi consultivi sono concepiti per agevolare la comunicazione e il dialogo tra il mondo politico e le organizzazioni della società civile. In questo modo si possono coinvolgere le ONG, nella loro veste di rappresentanti della popolazione locale e dei residenti, nel processo decisionale e nella fornitura di servizi».
Quale esempio specifico per promuovere un clima di fiducia nella società civile, alla delegazione è stata presentata l’associazione ZEWO, che certifica le ONG. ZEWO ha spiegato il proprio ruolo nel contribuire alla legittimità e all’obbligo di rendiconto delle organizzazioni della società civile svizzere, promuovendone la professionalizzazione e fornendo così un marchio di qualità di riferimento per la popolazione svizzera, che annualmente dona in beneficenza oltre 2 miliardi di franchi. Ciò ha suscitato interesse del gruppo: «Mi piacerebbe avere più informazioni sui criteri di auto-trasparenza delle organizzazioni, in modo da poterli utilizzare anche in Lituania», afferma Gaja Šavelė, direttrice esecutiva della National NGO Coalition Lithuania.

Dobbiamo ricostruire la fiducia tra il Governo e la società civile: abbiamo obiettivi comuni e quindi dobbiamo lavorare insieme.
Coinvolgimento locale e ad ampio raggio
Il solido rapporto di fiducia con le autorità pubbliche in Svizzera è il risultato di un ampio coinvolgimento delle cittadine e dei cittadini a tutti i livelli, a partire da quello comunale. Sotto questo aspetto, la lunga tradizione della sussidiarietà in Svizzera rappresenta sicuramente un vantaggio comparato. Inoltre, le diversità linguistiche, politiche, religiose ed economiche all’interno della Svizzera incrementano il dinamismo del settore della società civile.
L’impegno civico è un elemento complementare al sistema svizzero della democrazia diretta, in cui le persone attive in politica portano avanti parallelamente anche la propria carriera professionale. Tuttavia, come in Lituania, i diritti istituzionali non sempre garantiscono un’ampia affluenza alle urne: del 75 % della popolazione svizzera che fa parte dell’elettorato, meno del 50 % fa tipicamente uso del proprio diritto di voto, con percentuali ancora più basse tra i giovani. La delegazione ha poi fatto visita alla Federazione Svizzera dei Parlamenti dei Giovani (FSPG) e alla Federazione Svizzera delle Associazioni Giovanili (FSAG), che hanno presentato alcuni approcci innovativi su come coinvolgere i giovani attraverso piattaforme per dibattiti e la partecipazione politica e su come fornire loro informazioni facilmente comprensibili in merito a questioni politiche complesse.

Non da ultimo occorre menzionare il volontariato, da sempre una pietra miliare dell’impegno civico in Svizzera. Grazie alla presentazione di Benevol, uno dei centri di competenza svizzeri in questo campo, la delegazione è stata informata che nel 2020 in Svizzera erano 1,2 milioni le persone impegnate nel lavoro non retribuito all’interno di organizzazioni, associazioni o istituzioni pubbliche, e 2,3 milioni di persone hanno svolto un lavoro informale non retribuito. Gaja Šavelė è colpita dalle dimensioni di questo impegno: «Nel nostro Paese il volontariato non vanta una lunga tradizione e non è così diffuso. La percentuale della popolazione che fa volontariato raggiunge il 16 %, e i più impegnati sono i giovani. Ora dobbiamo capire come coinvolgere anche le generazioni più anziane».
Verso l'implementazione
Dopo una settimana di intensi scambi e dialoghi, la delegazione lituana è ripartita portando con sé molti messaggi e spunti di collaborazione per rafforzare ulteriormente il giovane ma crescente settore della società civile del Paese. «In Lituania le persone sono molto unite, anche se le organizzazioni non vantano ancora una lunga esperienza e hanno iniziato a svilupparsi solo dopo l’indipendenza. Il numero di organizzazioni sta però aumentando in vari ambiti», afferma Gaja Šavelė. Anche Judita Akromienė è dello stesso parere: «Le organizzazioni della società civile si stanno rafforzando, stanno ampliando rapidamente le loro reti di contatti e si riuniscono in vari comitati per risolvere problemi specifici. Soprattutto a livello comunale abbiamo ancora molto da fare, in particolare in termini di rafforzamento delle capacità e di networking».
È stato molto interessante apprendere come funzionano la società civile e le istituzioni governative svizzere, e come collaborano tra di loro per raggiungere obiettivi comuni. La Svizzera ha sviluppato soluzioni uniche e speciali per coinvolgere la società civile nel processo decisionale.
Alla domanda su una possibile collaborazione futura, i membri della delegazione hanno le idee molto chiare: «Vedo un grande potenziale per un’ulteriore collaborazione. Ho già concordato con le organizzazioni svizzere di rimanere in contatto», afferma Gaja Šavelė.
Lo scambio di esperienze con oltre 10 organizzazioni della società civile svizzere e vari esperti ed esperte ha posto le basi per ulteriori collaborazioni specifiche, e servirà a definire e attuare fruttuosamente il programma di impegno civico svizzero-lituano nell’ambito del secondo contributo svizzero. Infine le e i partecipanti concordano sul fatto che un vivace impegno civico vada di pari passo con un atteggiamento collettivo propositivo: non si tratta di chiedere cosa il Governo possa fare per la popolazione, bensì come la popolazione possa contribuire a migliorare la società.

Vedo un grande potenziale per un’ulteriore collaborazione. Ho già concordato con le organizzazioni svizzere di rimanere in contatto.
Ulteriori informazioni sul secondo contributo svizzero e sull’impegno civico
La Svizzera ha firmato gli accordi bilaterali di attuazione per il credito quadro «Coesione» con tutti i Paesi partner del secondo contributo svizzero. Si entra ora nella fase di attuazione, e le informazioni in merito sono pubblicate sul sito del DFAE e sul portale informativo relativo al contributo svizzero, che presenta una panoramica Paese per Paese e tutti gli accordi-quadro bilaterali.
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